Psicologo online: una finestra sul tuo mondo

“Lo psicologo online, ne sento parlare ma non ho mai fatto terapia online e non riesco ad immaginare come potrebbe essere”

 

“Sono incuriosita, ma già è difficile aprirsi con una persona che non conosco, figuriamoci parlare delle proprie cose intime attraverso lo schermo”

 

Queste sono alcune delle frasi che mi sento dire quando propongo il setting online.

 

Ho già scritto un articolo sull’efficacia della terapia psicologica online e su come questa esperienza di loockdown abbia catapultato molti di noi nello smart working senza preavviso.

 

Ciò che è accaduto nella mia esperienza con i miei pazienti è che, superato un primo momento di diffidenza verso questa modalità che non si era scelta e che nessuno di noi conosceva bene, ben presto i risultati hanno parlato chiaro. Molti pazienti, non solo si sono ricreduti sull’utilizzo di tale strumento, ma ne stanno addirittura constatando delle peculiarità che non si aspettavano e che trovano molto utili.

 

Il titolo di questo articolo, viene proprio dalle parole di un paziente che ha scelto di restare nella modalità online a prescindere dalla riapertura parziale dello studio : “E’ come se si aprisse una finestra sul mio mondo”, ha detto.

 

Ciò che è emerso in lui e in altri, è una sensazione di sperimentare un divario minore tra lo spazio terapeutico e la propria quotidianità.

 

Nel venire fisicamente in studio, è come se, quel luogo divenisse un’alcova, un’area “altra” in cui rifugiarsi lontano dai problemi e dalle dinamiche della propria casa, dal marito, dai figli, dal proprio ufficio e così via.

 

Alcuni pazienti, in studio, mi dicevano “appena varco la soglia già mi rilasso”. Io creo uno spazio per loro e loro lì si sentono accolti e protetti. Arriva però, poi, un momento in cui deve necessariamente avvenire il passaggio del trasportare, ciò che avviene all’interno del paziente nello spazio protetto dello studio, nella propria vita, nella propria quotidianità, nella relazione con se stessi, con gli altri, nel proprio lavoro e così via.

 

Ciò che sembra emergere come differenza, nei miei pazienti che prima venivano solo fisicamente in studio ed ora svolgono solo sedute online, è proprio una semplificazione in questo passaggio, come se fosse più snello, più immediato, più semplice. Tale facilitazione potrebbe essere dovuta proprio al fatto che la seduta si svolge fisicamente già nello “spazio del paziente”, appunto, “una finestra sul suo mondo”.

 

Queste sono solo osservazioni preliminari, ma è molto interessante per me come psicologa osservare l’efficacia e le particolarità di questo strumento.

 

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